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Crisi Impresa: ipotesi modifica al Nuovo Codice!

Oggi 27 aprile 2021, si insedierà la “Commissione per elaborare proposte di interventi sul Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”, nominata con l’allegato decreto del 22.04.2021 dal Ministro della Giustizia prof. Marta Cartabia.

In attuazione dell’articolo 8 del detto decreto la neonominata Commissione dovrà predisporre le proposte di modifica e integrazione e fornirle al Ministro della Giustizia entro il 10 giugno 2021 che, a sua volta, le dovrà sottoporre all’attenzione del Governo/Parlamento affinché vengano normate, tenuto conto che il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, in virtù della vigente normativa, entrerà in vigore il 1°settembre 2021. Da quest’ultima data dovrebbero essere istituiti gli Organismi di composizione della crisi d’impresa (OCRI), presenti in ciascuna camera di commercio. Gli OCRI, come è noto, riceveranno le segnalazioni di malfunzionamento delle imprese e le assisteranno a risanarsi o ne imporranno la estinzione con gli strumenti di legge. Il rischio che la Politica deve valutare è che, per l’attuale pandemia, una enorme quantità di segnalazioni potrebbe arrivare agli OCRI, costringendoli al collasso alla data del 1° settembre 2021.

Stando così le cose, si va formando consolidata opinione che il nostro Governo, presumibilmente, vorrà far entrare in vigore al 1° settembre 2021 soltanto una parte dell’ampio “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”, ma quale parte entrerà in vigore e quale no, ad oggi ci è sconosciuto.

Concludendo, alla luce di quanto comunicato con la presente email è di buon senso, per i soggetti che volessero definire situazioni con la vecchia normativa, in vigore fino a tutto il 31 agosto 2021, adoperarsi per farlo senza ulteriormente indugiare. Comunque, è ben certo che sulla crisi d’impresa e dell’insolvenza ne sapremo di più dopo il 10 giugno 2021, allorquando la neo nominata Commissione avrà reso pubblico il proprio lavoro. Saperne di più non significa però che sapremo le definitive novità perché a quella futura data ancora mancherà “il passaggio determinante” del Governo/Parlamento per la soluzione dell’annoso problema in argomento.